martedì 30 novembre 2010

ooh là là pictures!

                                     
Come avete potuto notare abbiamo finalmente aggiunto la foto ufficiale in alto al nostro blog! Le tre ragazze siamo ovviamente noi (V. M. e C.), con il volto rigorosamente coperto.. vogliamo creare ancora un po' di suspense prima di svelare le nostre identità aha. Che ne pensate? Vi piace? Le foto sono state scattate qualche mese fa da una nostra carissima amica fotografa, Giulia Ferrini. Potete trovare altri suoi lavori cliccando qui: è la sua pagina Flickr, date un'occhiata!


V.
Shirt: H&M
Skirt: vintage / random brand
Shoes: Fiorucci



M.
Shirt: random
Skirt: Zara
Shoes:Melissa


C.
Dress: second hand / random brand
Shoes: Zara

giovedì 25 novembre 2010

Rad Hourani

Rad by Rad Hourani s/s 2011

Rad by Rad Hourani s/s 2010

"Hourani does not consider himself to be either a designer, nor a photographer, nor an artist, nor a filmmaker, nor a writer, nor an art director, nor an architect, nor a musician. He is all of that in one, ...".

Ecco cosa troviamo scritto sul sito ufficiale di Rad Hourani, giovane stilista che negli ultimi tempi ha fatto parlare molto di sè. La sua prima collezione risale alla primavera 2008 e da allora è stato un susseguirsi di apparizioni e progetti di grande successo. 
Mi piacciono molto le sue creazioni: versatili, moderne, minimal e così "urbane", dalle silhouettes geometriche e in total black&white. L'idea creativa basilare di Hourani è la totale assenza di limitazioni gender-based. I suoi capi sono unisex, come dimostrano i modelli e le modelle che in passerella indossano gi stessi pezzi. 
Oggi lo stilista ha due linee d'abbigliamento: Rad Hourani, una sorta di laboratorio dove sperimenta nuove tecniche e forme, e la collezione Rad by Rad Hourani, in cui si concentra sul suo progetto di abbigliamento unisex.  Personalmente, le sue collezioni mi fanno venire in mente un mix tra Gareth Pugh e Rick Owens. E con questo credo di aver detto tutto.


C.

martedì 23 novembre 2010

H&M loves Lanvin!

Il gran giorno è finalmente arrivato e ovviamente anche noi eravamo presenti al lancio della collezione H&M firmata Lanvin!
Vista la gran fila che ci aspettava lo scorso anno per Jimmy Choo, questa volta ci siamo organizzate meglio e abbiamo iniziato a presidiare lo store di Firenze di buon'ora:
Era circa l' una di notte e già c'erano dei segnaposto!

Poi, visto il freddo, siamo andate un po' in giro a bereballareescatenarci fino alle 4:00, quando siamo tornate e abbiamo trovato un'inizio di fila:

A quel punto ci siamo stoicamente piazzate davanti alle vetrine, incuranti del freddo e della pioggia per quattro lunghe ore, confortate dalla colazione calda offerta da camerieri spuntati da non si sa bene dove...
Dopo il rito della distribuzione dei braccialetti per l'ingresso e un'altra oretta di attesa siamo finalmente entrate!
Gli abiti li avevamo già abbondantemente studiati nei giorni passati e, seppur bellissimi, una volta visti "dal vivo", toccati e provati hanno confermato i nostri timori: erano comunque abiti di H&M. Stendiamo un velo pietoso poi su gli accessori di plastica e gli occhiali, carinissimi ma di qualità pari a qualsiasi paccottiglia made in china. I guanti sembravano invece molto buoni, la pelle era morbidissima, peccato la lunghezza a tre quarti con fiocco finale che per me era un po' scomoda.
Forse sarebbe meglio risparmiare un po' e spendere di più per un vero Lanvin...

Alla fine però i nostri piccoli acquisti li abbiamo fatti lo stesso, se non altro per dare un senso alla nottata in bianco! Cosa abbiamo comprato? Due deliziosi rossetti rossi con tanto di omaggio: la shopper in tela stampata e manici fatti da nastri di raso, contenente una sciarpa di lana monocolore, non male, no?

Insomma, secondo noi questa collezione è stata un po' sopravvalutata, ma in fondo fa parte di quei fashion events a cui è sempre bello partecipare!

V.& M.

domenica 21 novembre 2010

Hong Kong garden

Christophe Lemaire
 
 
                                                           
Philosophy Alberta Ferretti
 



 Louis Vuitton


Dall'Oriente con furore! Pezzi tradizionali della cultura orientale hanno sfilato sul catwalk, tutti rivisitati in chiave contemporanea: le vistose stampe, i materiali e i giochi di forme hanno trasformato i tipici cheongsham in abiti ironici e glamorous, oppure i colori tenui e le linee addolcite sono stati il fil rouge per completi di alta sartorialità e minimal chic, sempre ispirati alla grande Cina.


Mentre pensavo e scrivevo questo post non ho potuto non canticchiare Hong Kong Garden dei Siouxsie & The Banshees, che adesso propino anche a voi:



C.

lunedì 15 novembre 2010

Scrapbook

La mia rivista di moda italiana preferita è sicuramente Vogue Italia. Niente di più ovvio, visto che Vogue è LA bibbia mondiale della moda, e secondo me l'uscita italiana è una delle migliori (la versione UK mi ricorda un po' Glamour..). Adoro questa rivista: gli editorili di moda sono sempre ben curati, con interventi mai banali sulle tendenze del momento, e i suoi photoset sono favolosi (a cura di fotografi come Steven Meisel, Mario Sorrenti, Tim Walker, etc etc ..)  Inoltre, è una rivista completa che spazia dal cinema all'arte, dal teatro alla fotografia, proponendo interviste interessanti. Tra le mie pagine preferite ci sono gli Scrapbook di Lele Acquarone. Sono delle mini guide di una/due pagine sulle stravaganze e i trends più all'avanguardia delle collezioni, presentati da bellissime illustrazioni e da una grafica "handmade" e spiritosa.
C.

venerdì 12 novembre 2010

Yves Saint Larent. Pierre Bergé, l'amour fou.

Giusto oggi pomeriggio sono andata al Cinema Lumière di Bologna (da sola, per la prima volta, ma devo dire che non è così malaccio come sembra), per la proiezione di "Yves Saint Laurent. Pierre Bergé, l'amour fou", film-documentario su uno dei più grandi stilisti che il mondo della moda abbia mai avuto. 
Diretto dal regista Pierre Thoretton e uscito nelle sale il 22 settembre 2010, il film è una finestra aperta sulla carriera gloriosa di Saint Laurent, ma soprattutto ci porta nella vita privata di questo timido e riservato enfant prodige. 
Premetto che aihmè ho perso i primi 10 minuti di film.. che inizia (almeno per me) con un giovanissimo  e promettente Yves Saint Laurent che fa i primi passi nel mondo della moda lavorando per Christian Dior. Da qui, la sua carriera è un susseguirsi continuo di successi: nel 1957, alla morte di Christian Dior, viene chiamato a prendere il suo posto nell'omonima maison parigina; nel 1962, abbandonata la casa di moda, Yves decide di fondare la  sua omonima etichetta insieme al socio-compagno Pierre Bergé, subito acclamata dalla critica. Il documentario fa quindi un'interessante panoramica su come sia nato e si sia alimentato il mito dello stilsta parigino, grazie al suo genio creativo e all'audacia che ha sempre dimostrato nelle sue innovative collezioni (la cosidetta "Mondrian haute couture collection" del 1965, tanto per citarne una). 
Tutto questo è accompagnato da foto inedite e da documenti audio-visivi, ma soprattutto dalla figura di Pierre Bergé, che ci racconta il lato nascosto dello stilista e del loro rapporto. Attraverso le loro case, gli oggetti e le molte opere d'arte collezionate insieme, Bergé fa rivivere i ricordi di una vita passata accanto a Saint Laurent, le loro gioie quotidiane, le grandi soddisfazioni lavorative e i party mondani, ma anche i drammi della droga e dell'alcool che afflissero lo stilista a partire dalla metà degli anni '70. Inoltre, l'atteggiamento sempre più riservato e schivo di Yves, tratto caratteristico della sua personalità, che negli ultimi anni era diventato una forma di depressione e di chiusura in se stesso. Credo di aver detto abbastanza e vi lascio almeno con la curiosità di conoscere il finale (se si può chiamare "finale"..).  

Bel film insomma, ovviamente segnato dal punto di vista di Bergé, ma comunque un ottimo documentario per conoscere ancor più da vicino questo immenso e amato genio della moda. Ammetto anche di aver avuto la pelle d'oca in più occasioni alla vista di tutti quei meravigliosi abiti e di Yves Saint Laurent acclamato dalla folla in delirio.. OMG.


C.

giovedì 11 novembre 2010

Shopping Alert! Garage Sale a Bologna

Per la gioia degli appassionati di mercatini sconosciuti e pieni di tesori ecco un altro evento da non perdere, che si terrà a Bologna domenica 14 Novembre (l’altro era qui ) :


Il Garage Sale del Sesto Senso!
Per chi non fosse pratico della città, il Sesto Senso è un circolo ARCI bolognese molto molto carino, dove è possibile bere qualche drinks e ascoltare ottimi dj set personalizzati per ogni giorno della settimana, il tutto in un'atmosfera informale e spensierata. Oltre ai vari eventi culturali e artistici proposti, a partire da questa stagione il circolo organizza molto spesso un mercatino dell’usato coi fiocchi!
Per citare il loro profilo facebook, sarà “Un'occasione perfetta per riunirsi con il proprio gruppo di amici/amiche oppure per conoscerne di nuovi! Una soluzione eco-sostenibile, perchè si evita l'atto consumistico e la rincorsa al "nuovo a tutti i costi". Un modo per fare shopping (e bella figura) senza spendere un capitale!”. Potevamo mancare noi di Oohlalà?? Certo che no! Ci troverete lì con tante cosucce interessanti direttamente dal nostro armadio!

Per saperne di più cliccate qui .

Se volete partecipare mandate una email a garagesalesesto@gmail.com

Appuntamento allora per DOMENICA 14 NOVEMBRE '10, a partire dalle ore 16 (fino alle ore 20.30 circa), in Via Galliera 63/d a Bologna! (portate la tessera Arci!!)



V.

martedì 9 novembre 2010

Vogue Casa

Adoro i supplementi di Vogue, spesso più della rivista stessa, che si tratti di Beauty in Vogue o Vogue Unique non importa, ci sono sempre servizi interessanti e foto spettacolari. Stavolta però il numero 34 di Casa Vogue merita proprio un post!
 Per chi non lo sapesse, questo supplemento esce due volte l’anno, ad aprile e ad ottobre, e non è una mera raccolta di foto di appartamenti “hip” o di arredamento di lusso ma è una vera e propria rivista “extra”dedicata all’”arte di abitare” declinata in tutte le sue possibili accezioni. In particolare in questo numero si parla,tra l’altro, di architettura ecosostenibile (date un’occhiata a www.treehotel.se e ditemi se non vorreste una casetta sull’albero così!), design più o meno utile, cittadine disabitate fatte di sabbia sperdute nel deserto egiziano, suggerimenti sullo squatting nei quartieri di lusso londinesi e incursioni negli studi-abitazione di artisti quali Botero, Michael Nyman e Mario Schifano e nelle chiese-studio-abitazione di Lennart Rudstrom e Valerio Berruti, a quanto pare abitare in chiese sconsacrate è molto popolare al momento.
La parte migliore di questo numero però è “An immaculate tale” di Tim Walker. Ora, premettendo che un servizio di Tim Walker lo adorerei anche se avesse come tema uno sputo sul marciapiede, questo entra di diritto nei miei preferiti.


Scrive Javier Arroyuelo: “Il tempo, quel mistero che a noi umani sfugge, da sempre, nelle vicende fantastiche più suggestive e veramente irreali è malleabile. Il passaggio dal prevedibile quotidiano all’aldilà della fiaba avviene senza che si abbia il tempo di accorgersene; lo straordinario non spezza il flusso abituale delle cose ma, in segreto, lo dirotta verso un tempo parallelo.” Ecco dove siamo, in una dimensione parallela dove la vecchia villa che sembra abbandonata è in realtà abitata da una popolazione di esserini candidi ed eterei che si lasciano trasportare sullo stagno melmoso da imbarcazioni a forma di cigno e dormono sotto il letto quando non te ne accorgi. Quegli esserini non puoi vederli, puoi solo avvertirne la presenza grazie ad un alito di vento inconsueto o a un bagliore di notte, in mezzo al prato. Senti che i loro occhietti cerulei ti spiano ma non sai capire dove sono nascosti e si fanno beffe di noi poveri mortali resi ciechi dalla perdita dell’ innocenza mentre loro continuano la loro vita bucolica di sempre.
E adesso vorreste vedere tutte le foto, giusto? Eh no cari lettori pigroni, andatevele a cercare da soli! Al massimo posso lasciarvi un link, solo perchè sono buona :

(l'imbarazzante verità è che non sono riuscita a trovare nessuna foto da nessuna parte...che schiappa di blogger! )
V.


martedì 2 novembre 2010

LANVIN for H&M


E' FINALMENTE USCITA L'ANTEPRIMA DELLA COLLEZIONE DI LANVIN FOR H&M !! Dopo una lunga attesa, alimentata da due preview della campagna pubblicate su Vogue, sono uscite le foto dei capi e il video ufficiale della collezione :

A parte due o tre pezzi, adoro l'intera collezione! Mi piacciono moltissimo gli abiti: eleganti, monocolore o in stampa floreale, arricchiti da rouches, strati di tulle e tutti dalla vita segnata da nastri, in perfetto stile Lanvin.  Molto belli anche i trench in stampa animalier e i capispalla in pelle ecologica. Unica macchia: le borse. Non so voi, ma a me proprio non piacciono, e anche le scarpe non mi convincono del tutto, devo ancora inquadrarle.. Infine, i prezzi partono dai 19, 95 euro degli accessori fino a 199 euro. Insomma, bando alle ciance! Se anche voi desiderate un pezzettino di stoffa firmato da Alber Elbaz, correte negli store H&M il 23 novembre, il fatidico giorno per avere l'intera collezione a portata di mano.

C.
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