giovedì 29 maggio 2014

C'è una moda di nomi impossibili e lontana da Parigi.

Chiedo venia per la lunga assenza, ma sono stata molto impegnata a scrivermi sulle gambe mentre fingo di studiare. Come se non bastasse, sono stata una settimana a Milano per lavorahaha… Contare tutte le borse Louis Vuitton che vedevo per la città ha rubato del tempo prezioso alla mia carriera di fèscion bloggèr. 
Ma il peggio è passato, adesso sono di nuovo qui, tra voi, per voi. Asciugate le lacrime. 

Avrei voluto scrivere un post su come vestirsi per la Primavera, ma, come penso anche voi potete ben vedere, questa stagione ci sta facendo impazzire: come cazzo ci dobbiamo vestire?! Ma soprattutto: quando posso depilarmi le gambe?
Questi ed altri profondi quesiti affollano la mia mente.

Bocciato quindi il post primaverile, avrei optato per La Guida ai Miei Negozi Preferiti di Milano – visto che quella di Bologna l'ho già scritta. Poiché non ho potuto documentare degnamente e professionalmente le visite ai varie negozi con dei #selfie nei camerini appropriati, ho deciso di rimandare. 

Cosa vi beccate oggi allora? 

MODA DAL MONDO – NON SOLO MILANO, PARIGI E COMPAGNIA BELLA.




Non chiedetemi perché, ma ultimamente sono un po' in fissa con tutto ciò che è giappo e dintorni. Il caso ha voluto che inciampassi proprio nel brand coreano Low Classic
Lasciatemi spiegare l'amore che ho provato a tale visione: trovare in un libro soldi che non ricordavamo di avere. Non so se vi è mai successo, a me sì, perché ho il vizio di disseminare e nascondere cose a caso un po' ovunque. 
Insomma, il paragone è quello, oppure, se siete degli inguaribili sentimentali: ho provato la stessa emozione del ricevere un like su Facebook dal Lui di turno – esperienza che non provo dall'87, ma vabè.

Cos'è Low Classic: dal sito non si capisce una mazza, ma la collezione FW2014-15 è semplicemente fantastica. Prendete il minimalismo orientale, il rigore delle forme, la pulizia delle linee, shakarate il tutto con una dose abbondate di contemporaneità e tendenza, una spruzzata di audacia et voilà, il piatto è pronto. 
Austeri montgomery e capispalla oversize vanno a braccetto con pattern arty e capi dall'effetto stropicciato; si gioca con le proporzioni e con le lunghezze, con sovrapposizioni inaspettate e dettagli cut-out. 


Come se non bastasse, il lookbook della collezione SS2014 ha contribuito alla mia infatuazione. Curato dal fotografo Jing Yong Kim, il servizio ricrea quell'atmosfera da Curiosando nei Cortili del Cuore a cui siamo tutti affezionati, quell'immaginario comune che abbiamo dei licei in stile manga. Il mio cuore ha apprezzato moltissimo. 




Abbandoniamo Holly e Benji, e facciamo un salto a Tel Aviv. 
Sapevate che esiste una Fashion Week di Tel Aviv? Io no, l'ho scoperto qualche mese fa. Tra le tante piacevoli sorprese, una su tutte ha lasciato il segno: Sample

Marchio nato nel 2008 dall'unione di due sorelle, Sample è l'esempio perfetto di come tradizione e innovazione possono convivere felicemente insieme. I canoni esteti mediorientali camminano in punta di piedi lungo le linee giovani e contemporanee dei capi del marchio: camouflage, stampe plaid e silhouettes destrutturate per la Primavera 2014, pelle, bomber e cappellini con visiera per l'Autunno. 
Un nome che non ha nulla da invidiare a brand occidentali dall'attitudine urban-sporty-cazziemazzi


Qui la collezione SS2014


Qui la collezione FW2014-15




Lasciamo le spiagge di Tel Aviv e voliamo verso la Madre Russia, dove ci attende la stilista Vika Gazinskaya. Dopo aver attirato l'attenzione su di sé nel web, facendosi paparazzare per strada indossando le sue stesse creazioni, Vika Gazinskaya non solo ha conquistato il successo e la critica, ma ha anche realizzato una capsule collection per & Other Stories
Abitini con ton, colori tenui e fantasie che sembrano disegnate con amore da un bambino di cinque anni: questa collezione ha tutto ciò che piace a noi giovani ragazze dal cuore di panna. 
Collezione disponibile online e nei punti vendita &Other Stories dal 15 Maggio 2014

Come ho già scritto, Vika era già avvezza al taglia e cuci nella steppa russa e, prima di approdare al successo planetario, aveva già realizzato notevoli collezioni col suo omonimo marchio. Ad esempio, la collezione SS2014 è un'esplosione di volant, maniche ampie, abiti romantici e candide camicette da indossare nei nostri sogni. Sembra il racconto stilizzato di una fiaba, lineare e senza colpi di scena improvvisi, ma che non riesci più a smettere di leggere. Ci sono anche i fenicotteri rosa sulle gonne, cosa volete di più?






Adesso è tempo di andare in India. 
Visto il trend del momento di avere amici che vanno in India, anch'io mi sono procurata il mio per stare sempre sul pezzo. E così, una mia cara amica è tornata dal suo viaggio come ragazza alla pari in territorio indiano, portandomi in regalo un Vogue India. 
Si sono spalancate le porte di un mondo dorato, ingioiellato, incastonato di pietre preziose, sbrilluccicoso, ricamato eccetera, eccetera. Dopo lo shock iniziale, ho cominciato a destreggiarmi tra una pubblicità di gioielli pacchiani e l'altra, e sono arrivata alle pagine New Talents. E ho trovato lui: Nikhil Thampi. Avreste mai pensato di trovare del minimalismo nella moda indiana? Ecco, lui ne è la prova. 
ATTENZIONE: non aspettatevi il minimal di Jil Sander, siamo pur sempre in india. 

Anche questa volta, un ottimo caso di fusione armonica tra tradizione e tendenza: spacchi sensuali, silhouettes aderenti, crop top e tagli cut-out, insomma tutta quella roba che piace a Rihanna. immancabili però dettagli gioiello per impreziosire i capi, come vuole la tradizione. 

Questa è la Summer Resort 2014.



Ultimo, ma non meno importante: l'australiano Dion Lee.
È vero, questo designer è già noto, ha anche sfilato per la Settimana della Moda di New York, ma, visto che siamo in tema global fashion, ne approfitto per segnalarvelo. 
Dion Lee è australiano e io lo amo. La sua ultima collezione SS2014-15 – così ho letto e così riporto tale e quale – ha sfilato durante l'Australian Fashion Week 2014 e ha conquistato il mio amore. Per farvela breve, si tratta semplicemente del mio armadio ideale: stile sporty, senza sacrificare una certa femminilità, tagli cut-out, crop top – ormai ovunque – e quel tocco aggressivo che fa solo piacere. Si mixa il maschile col femminile e capi basic come la camicia o il gilet in jeans ricoprono ruoli inattesi. 



Cosa abbiamo imparato? 
Che i crop-top spopolano in tutto il mondo.



Cecilia 

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