mercoledì 30 dicembre 2015

I migliori post del 2015


Ci siamo, è giunto il momento di tirare le somme di questo anno ormai giunto al termine. 
Le classifiche su I Migliori Dischi del… I Migliori Album del… Il Miglior Stilista del… Il Cazzo che me ne frega del 2015 hanno invaso ogni angolo del nostro spazio virtuale. 
Potevo forse essere da meno e non prendere parte al giochino più gettonato del momento? Ovviamente no. Ecco allora che, come ultimo post di questo 2015, vi beccate un non poco autoreferenziale:

I 5 POST PIÙ LETTI DEL 2015

lunedì 28 dicembre 2015

2015 Trend: Frayed Jeans DIY




Qualche settimana fa, su Highsnobiety ho letto un articolo su I 10 Trends Più Gettonati del 2015 e, come era immaginabile, nella classifica troviamo anche i jeans shreddati. 

Pensavate che dopo il 2010 non avreste più dovuto sentire la parola shred e invece. Si sa, la moda è ciclica, quindi adesso ci tocca beccarci di nuovo la gente vestita da finto poveri. 

Se è vero che il denim non è più un trend stagionale, ma il trend senza tempo, è vero anche che quest'anno il jeans è stato uno dei protagonisti delle tendenze e che la sua versione "strappata" è tornata alla grande tra le persone #troppomoda.


venerdì 18 dicembre 2015

Amélie Pichard X Pamela Anderson


Tutti a pensare alle Yeezy Boost, alle Yeezy Boost nere, a tutte le collaborazioni di Supreme, di Adidas, della Nike ecc.. che ogni volta sembrano le collezioni definitive, quelle senza le quali non potete vivere per poi scoprire che ne è uscita un'altra nuova e allora da capo a smaniare per avere quelle scarpe. 

Insomma, mentre eravamo tutti presi a monitorare le varie Capsule Collection del momento, ci è sfuggita LA collezione DEFINITIVA del 2015, ovvero:

AMÉLIE PICHARD X PAMELA ANDERSON SHOES COLLECTION


mercoledì 16 dicembre 2015

Basta, avete trent'anni!



Perché nel 2015 vedo ancora gente vestita di merda? Ma, soprattutto, perché nel 2015 ci sono dei trentenni che si vestono di merda?

Io capisco la moda, capisco i prezzi bassi di H&M e di Asos, e capisco benissimo quanto siano belli gli unicorni e gli arcobaleni, ma credo che, arrivati a una certa età, sia necessario mettere la testa a posto e crescere. 

lunedì 14 dicembre 2015

Forse non capisco Gucci.



È uscita la collezione pre-Fall 2016 di Gucci. E i social networks sono impazziti. Tutto regolare.

Da quando Alessandro Michele ha preso le redini della maison italiana, Gucci ha cambiato decisamente pelle. Non potrei esserne più contenta e noto che non sono l'unica a pensarla così. Ma andiamo per gradi.

Esce una collezione di Gucci e il pubblico grida al miracolo. Come dargli torto? Premetto che a me Gucci non è mai piaciuto, cioè, non fraintendetemi, viva Frida Giannini, ma il marchio non mi ha mai fatto impazzire. Mea culpa, preferisco altri canoni. 
Dunque questa ventata di aria fresca, talmente fresca che si rischia un raffreddore, che ha portato Alessandro Michele è, a mio parere, cosa buona e giusta.

Tuttavia c'è qualcosa che non mi torna.

martedì 8 dicembre 2015

Trascuro il mio blog, ma ho buone giustificazioni.


Sì, lo so, sono una brutta persona. Anzi, peggio, sono una cattivissima blogger. E vi chiedo scusa. 

Non aggiorno spesso il blog anche se più e più volte avevo giurato come Ambra Angiolini di fare. Il fatto è che potrei preparare dei post di sole immagini, raccolte degli instagram più carini della settimana, i servizi più cool del mese, o la tipa meglio vestita che ho visto online. Ma la verità è che 'nun me và

Non mi riesce, perdonatemi. La verità, come ormai ben sapete, è che sono una logorroica della parola scritta. E questo post ne è la prova: cioè dovevo solo farvi le mie scuse e darvi una buona scusa per la mia assenza e invece sto già scrivendo un saggio breve di 3000 battute. Forse è una malattia inguaribile, chi può dirlo.

Tornando a bomba, sto trascurando il mio blog.
Alla base del mio assenteismo si nasconde in realtà un dilemma esistenziale che mi attanaglia continuamente: meglio scrivere poco, ma post più densi e argomentati – non dico interessanti, perché sarebbe troppo –, oppure scrivere in modo più frequente, ma anche – e soprattutto – post veloci e "superficiali"? Insomma, vorreste un blog aggiornato ogni morte di Papa, ma con post ben pensati, o preferite un blog aggiornato quotidianamente anche di sole news, immagini e, perché no, outfit post? 


domenica 15 novembre 2015

Siamo tutte un po' Moira Orfei


Oggi, domenica 15 Novembre è venuta a mancare la donna che ha ispirato i look e i make-up di molte, molte di noi nel 2009. Ma che dico, colei che sempre ci ispira, giorno dopo giorno, sabato sera dopo sabato sera, nelle nostre scelte stilistica. 
Come sicuramente avrete già capito, cari lettori, oggi è morta Moira Orfei

lunedì 9 novembre 2015

Vi spiego come lavorano le blogger su Instagram.







































Non avrei mai pensato di dover arrivare al punto di dover spiegare, nel 2015, come funziona la moda su Instagram e come lavorano le blogger su questo social. E invece mi sbagliavo.
La causa è stata una notizia pazzesca, della scorsa settimana, che ha sconvolto le vite dell'umanità intera.
Attenzione.

L'australiana Essena O'Neill, modella e, soprattutto, instagramer di successo, ha rivelato al mondo che le sue foto sui social media sono finte. Tutti quei sorrisi, le pose, gli attimi rubati dall'iphone e, perfino, i look che indossa, tutto il fotografabile non è altro che finzione studiata a tavolino.

Cito le sue testuali parole:
"il mio allontanamento dai social media è un grido di allarme e un avvertimento rivolto a tutte le persone che mi seguono e non solo." 
 "15 anni di dieta ed esercizi estenuanti non sono degli obiettivi sani. Chiunque sia dipendente dalla fama da social media, come lo ero io, non ne è consapevole."“Pancia in dentro, posa strategica, tette spinte verso l’alto. Voglio che le ragazze più giovani sappiano che questa non è vita vera."
E ancora: 
"Non è la vita reale. L'unico motivo per il quale siamo andati in spiaggia questa mattina è stato per scattare questi bikini, perchè sono stata pagata dalll'azienda e anche perché ho un bell'aspetto in base ai correnti standard sociali."

Ovviamente non sono qui per criticare, accusare o al contrario spalleggiare e supportare questa ragazza, ma piuttosto vorrei solo fare il punto della situazione Instagram oggi.  


giovedì 29 ottobre 2015

Risorti dalle ceneri: Justin Bieber piace, fatevene una ragione.



Pensavate che fossi ormai diventata un'affermatissima giornalista di moda, una di quelle che detta legge e a cui i magazine non possono negare niente. Ebbene no, non ancora almeno, ma ci sto lavorando.

Per vostra fortuna, quindi, ci sono ancora dei paxxi che osano rimbalzarmi i pezzi. Ma poco male, perché, come già più volte ho detto, ho un blog dove posso fare il piffero che mi pare e, soprattutto, ho giusto un'etichetta che fa al caso nostro: #articolicestinati

Dunque, ecco un altro articolo cestinato – e forse giustamente, visto il protagonista – che va ad arricchire la mia rubrica di post falliti, ma, soprattutto, le vostre menti.

Nel mentre, mi è stato detto che sono usciti articoli simili al mio e che mi hanno battuto sul tempo nella pubblicazione – perché, capite bene, prima di pubblicarlo qui dovevo avere la conferma del rimbalzo –, ma ovviamente voglio prendermi tutto il merito e dire che sono io il genio che ha pensato per prima questa cosa, io io io.

Buona lettura.


giovedì 15 ottobre 2015

Se Jessica Fletcher potesse parlare (come noi)


Oggi Angela Lansbury compie ben novant'anni e mi sembrava giusto renderle omaggio come meglio potevo. In realtà, avrei voluto far stampare delle t-shirt con una bella immagine della signora, ma ahimè sarà per il prossimo anno.

Come omaggiare una delle mie persone preferite? Avesse Instagram, avrei già fatto un post con Le Migliori Foto di Angela Lansbury vedi quello a Robertone Cavalli, ma per ovvi motivi non è realizzabile. 

E allora ho pensato: perché non rendere il compleanno di Angela Lansbury una festa davvero virale e contagiosa? Perché non divulgare il verbo della Dama in giallo in tutto il mondo o, almeno, in tutto il web? Insomma, perché non angelalansburizzare la nostra vita solo per un giorno?


martedì 6 ottobre 2015

Tutte le sfilate che Vetements ha curato – ma senza saperlo.


Credo che il marchio Vetements non abbia bisogno di presentazioni. Tuttavia, ho un cuore tenero e uno spirito umanitario che mi portano a fare un breve recap per tutti coloro che evidentemente non hanno accesso un computer negli ultimi quattordici mesi.

Vetements è un brand parigino realizzato da un collettivo di designers capitanato da Demna Gvasalia, al secolo "alunno" di Margiela e, in seguito, di Louis Vuitton. Come se non bastasse, tutta la ciurma ha un pedigree di tutto rispetto, con diplomi presso il Royal Academy of Fine Arts a Antwerp. In sole tre stagioni, Vetements è diventato il brand più cool, più trendy, più desiderato, più indossato, più fotografato, più qualunque cosa voi pensiate del momento. Perché? Perché è un mix perfettamente riuscito di roba grunge-raver-trash con una forte attitudine underground e giochi di gender, che tanto sono attuali nella moda in questo momento storico.Dunque Vetements ha uno styling vincente perché propone tutto quello che adesso viene ritenuto figo e lo fa nel modo figo: capispalla oversize, sovrapposizioni insolite, stivali altezza coscia, jeans bellissimi, maschile-femminile come se non esistesse e tante altre belle cose. È il tipico brand che mia madre non capirebbe, perché sembra roba a caso uscita dal mio armadio di quando avevo diciassette anni e forse è proprio questa la forza del brand: prendete il peggio delle sottoculture giovanili, magari dell'Europa dell'Est post-sovietica o delle banlieu parigine, fatelo reinterpretare a bravi stilisti emergenti che bazzicano Tumblr e il Web, affiancate uno styling da paura et voilà, ecco il successo di Vetements.  

venerdì 2 ottobre 2015

Rick Owens SS16, la sfilata che vi ha fatto incazzare.

Il fine e intelligente titolo che grida allo scandalo sul sito de Il Corriere della Sera


L'internet è un posto bellissimo. Ti svegli la mattina, accendi il tuo pc e subito ti senti libero di condividere in mondovisione la tua opinione, qualunque essa sia. Che fanta-luogo meraviglioso, l'Internet.

Così devo essersi senti le mille mila persone che da 24 ore stanno sparando a zero su tutti i social e su tutti i siti a loro disposizione contro la collezione SS2016 di Rick Owens. Alcuni commenti mi hanno lasciata davvero basita, stronzi e aggressivi, manco avessero fatto sfilare nuda e ricoperta di feci la sorella di uno di voi. Ma colpa mia, ancora ho fiducia nel genere umano che si affaccia su Facebook.
Attenzione: nella moda come in altri settori specifici, prima di sputare un'offesa bisogna fermarsi, contare fino a dieci, fare un passo indietro e osservare il caso da più punti di vista, magari documentandosi, e poi, forse, dire la propria idea, forse.
Spesso però non succede così, ma ok, andiamo avanti.

Anzi no, facciamo un passo indietro.
Perché la collezione Rick Owens Spring/Summer 2016 ha fatto incazzare così tanto la gente? Semplice, lo stilista ha fatto sfilare alcune ginnaste-modelle mentre sorreggono altre donne come se fossero abiti o accessori umani. 


martedì 8 settembre 2015

Quale sarà la prossima cagata americana di Moschino.



Premessa: 
È la vostra fashion blogger preferita che vi parla.Ebbene sì, non sono scomparsa come molti di voi forse hanno pensato, ho solo dovuto accantonare il blog per i soliti motivi di forza maggiore che mi affliggono ogni estate: LAVORARE COME UNA POVERA NELL'AZIENDA DI FAMIGLIA. 
Per chi mi segue da un po' e per i fortunatissimi che hanno il piacere di followarmi su Snapchat, è ormai chiaro quale siano le mie occupazioni estive, ma nel dubbio le ripeto ancora, così sarò giustificata del tutto per la mia assenza. Allora: vendere giornali e tenermi aggiornata continuamente sui gossip italiani, col solo scopo di divulgare le notizie a voi; offendere Michelle Hunziker e tutta la famiglia Ramazzotti; lavorare al bar e instagrammare il gelato artigianale della mamma; visione serale di Mtv presso il bar per commentare i tormentoni estivi 2015; lavorare come cameriera in un ristorante nel week-end e parlare male inglese con i tedeschi. 


Capite adesso che misera vita ho passato negli ultimi tre mesi? Io, famosissima e bellissima fashion blogger di fama nazionale costretta a lavorare come i comuni mortali. Ma soprattutto, costretta a essere gentile e cordiale con gente vestita di merda, obbligata a servire come una schiava ragazze con la nail art.


QUESTA È L'ITAGGLIA. 
È una vergogna, lo so, ma tra poco sarà tutto finito, a breve tornerò in città a vestirmi decentemente e a dettare legge nella moda dall'alto del mio divano in cucina. 
In conclusione, chiedo scusa ai miei lettori, ma avevo una baracca da portare avanti.


Adesso che siamo di nuovo tutti qui, non perdiamo tempo e buttiamoci subito a capofitto nel nostro argomento preferito: la Troppo Moda.

Visto che oggi mi sento carica e ho le dita che fremono sulla tastiera, voglio ripartire alla grande con una bella polemica gratuita. Chi è il fortunello che si accaparra la mia prima infamata di stagione? [rullo di tamburi] Jeremy Scott! 


lunedì 27 luglio 2015

A volte ritornano: Le Canzoni di Britney Spears Applicate all'Amore.



























Epilogo

Dovete sapere che circa un anno fa scrivevo per Quasi.it, uno dei figli di Rockit.it. Di cosa si trattava? Di cazzate. Era come fare quattro chiacchiere al tavolino con qualche amico e parlare del più e del meno, del fenomeno del momento, del nuovo taglio di capelli di Valerio Scanu e dei giudici di X Factor. Insomma, tutto quello di cui avevate bisogno per i vostri dieci minuti di idiozia giornaliera.
Poi il giochino è finito, Quasi.it ha chiuso il suo baraccone e arrivederci e grazie.


Torniamo a noi.
Perché a distanza di un anno ve ne parlo? Perché il sito di Quasi.it è ufficialmente scomparso dall'etere, se provate a cercarlo magicamente vi ritroverete su Rockit.it, e con sé anche i suoi articoli. Niente di strano, tutto regolare, se non fosse che avevo pubblicato degli articoli che – secondo me, modestamente – meritano di essere tramandati di generazione in generazione.
E che fai allora, li lasci svanire nella fossa dell'oblio? Li getti come t-shirt che non ti piacciono più nella cesta del dimenticatoio? No, li recuperi e gli dai una seconda vita.

Visto che ho un blog tutto mio e che, come dico sempre, ci posso fare quel che mi pare, ho deciso di riproporre qui uno di questi ormai dimenticati articoli e provare a dargli la meritata gloria eterna. O, almeno, una degna sepoltura nell'Internet.


Tra tutti ho scelto un pezzo che non è un semplice articolo, ma piuttosto un manuale di vita, una guida esistenziale da consultare ogni qualvolta che ne avrete bisogno, ogni volta che il vostro giudizio non vi sarà sufficiente. Parole scritte per aiutarvi in uno dei campi più difficili della vita, ovvero l'amore, o meglio cosa cazzo fare con lui. Perché non sempre bastano gli screenshot inviati alle amiche su WhatsApp per interpretare i segnali dello stronzo di turno, non sempre i consigli di Cosmopolitan sono all'altezza della situazione. Spesso abbiamo bisogno di un maestro, un animale guida 2.0 che ci indichi il cammino da seguire. E io l'ho trovato per voi.


giovedì 16 luglio 2015

Valentino Haute Couture X Game of Thrones


La quinta stagione di Game of Thrones si è conclusa. Ad alcuni ha fatto cagare ad altri, tipo me, è piaciuta molto. Ci siamo arresi alle lacrime davanti alla sconvolgente scena finale, abbiamo gridato bestemmie al cielo quando hanno tagliato i capelli ha Cercei. 
Insomma, il finale è stato sfigo, ha fatto schifo, ci ha fatto piangere e ci ha fatto incazzare, non lo so, quel che è certo però è che fino ad Aprile del prossimo anno – DEL PROSSIMO ANNO CHE ANSIA – non rivedremo più episodi nuovi di GoT.

Lacrime, disperazione, capelli strappati, pianti isterici, desolazione, vuoto incolmabile.
Già ci manca Game of Thrones.

Ma non siamo gli unici a soffrire di questo male. Evidentemente anche ai piani alti, altissimi della Troppo Moda sono rimasti sotto con Game of Thrones, perché una recente collezione ha fatto sfilare degli abiti palesemente ispirati alla serie tv.

Sto parlando della collezione Haute Couture di Valentino.

giovedì 9 luglio 2015

Perché dovete farvi Snapchat?






























Ho scaricato l'app di Snapchat cinque mesi fa. Ho iniziato a usarla solo un mese fa.
Perché?

In primis, perché sono un po' tarda in queste cose e ho impiegato ore a capire come cazzo caricare un video. Secondo, perché stupidamente non avevo colto il grande potenziale di questa app.
Visto che vi voglio bene e ci tengo moltissimo al vostro intelletto, ho deciso di illuminarvi la strada e agevolarvi il cammino verso il tunnel di Snapchat. 

Perché?
Perché sono in fissa con Snapchat. Scarico la batteria dell'iPhone pur di vedere le stronzate che pubblica la Ferragni, non dormo la notte pensando a cosa poter caricare su Snapchat, sacrifico minuti preziosi alla cura dei capelli per cercare nuove persone da seguire su Snapchat. Snapchat, Snapchat, Snapchat. 

Ma soprattutto voglio ESTINGUERE L'OMBRA DI DUBBIO TRA I TANTI MISCREDENTI ANCORA IN CIRCOLAZIONE CHE DICONO CHE SNAPCHAT NON SERVE A UN CAZZO. MA POI OVVIO CHE NON SERVE A UN CAZZO, CIOÈ È UN'APP COSE VI ASPETTAVATE?! LA CURA PER LA CELLULITE?!?

Procediamo.

lunedì 22 giugno 2015

Come vestirsi bene d'estate e vivere felici

Come nel film Groundhog Day, in cui un povero malcapitato, infelice e arrogante Bill Murray si svegliava ogni mattina rivivendo lo stesso, orrendo giorno – per la precisione, il 2 Febbraio –, così anche noi sembriamo intrappolati nella solita routine temporale, ma non di sole ventiquattro ore, bensì di un intero anno. 

Ci svegliamo, è Inverno, ci lamentiamo delle prime pellicce e delle Dr. Martens, delle caviglie scoperte a -5 gradi sotto lo zero e dei beanie fluo. Arriva la Primavera, ci svegliamo e ci lamentiamo delle calze color carne e dei sandali con i calzini bianchi. È il turno dell'Estate, ci svegliamo e ci lamentiamo della gente che puzza, degli slip bianchi e delle ciabatte infradito che mostrano le dita dei piedi che vi fanno tanto schifo. Le ultime cartucce contro il trend di stagione – puntualmente disprezzato, ma ampiamente adottato – e poi passiamo all'Autunno: ci svegliamo e ci lamentiamo del ritorno delle calze color carne, del beige e del lookbook di Zara che irrompe – e rompe – in ogni blogger esistente sulla faccia della Terra e oltre. Ed è di nuovo Inverno e così via.

[SPOILER] A differenza di Bill Murray, noi non riusciremo mai a interrompere il susseguirsi ciclico degli eventi, non troveremo mai la serenità e la pace interiore. Mai


Che fare allora? 
Disperarsi e lamentarsi, ma magari provare anche a migliorarsi.
Non troppo, per carità, che poi mi diventate tutti fighi e fashion blogger, e io mi ritrovo senza un lavorahahahah.

Un passo alla volta. Iniziamo dall'Estate, la stagione più difficile e disgraziata per i nostri armadi. Perché è caldo e sudiamo, vorremmo uscire di casa nudi come mamma ci ha fatti e invece finiamo per indossare insulsi abiti in cotone elasticizzato, con fantasie floreali di dubbio gusto perché non sempre una rosa rossa fa Dolce&Gabbana, ricordatevelo. 


martedì 16 giugno 2015

Cosa pensano gli umarells di come vi vestite.

Fonte: Google


Se credete di essere gli unici ad avere diritto di parola in fatto di moda in città, vi sbagliate di grosso. 

Lontano dalle gallery delle vostre serate troppo giuste, lontano dalle vostre foto su Instagram e molto, molto, molto lontano dai vostri look normcore firmati Adidas, esiste un mondo inaspettato di persone che hanno le idee molto chiare sulla moda e su come vestirsi, proprio come voi – o meglio di voi,  in molti casi. Signori e signore, sto parlando degli Over 60.

giovedì 4 giugno 2015

Profili Instagram che avrei voluto creare io

Duemilaquindici e siamo ancora qui a parlare di Instagram, sì.

Non temete, non sono qui per parlarvi dell'ennesima foto di Robertone Cavalli con uno dei suoi animali esotici, nemmeno vi tedierò con quanto sia very simpa Victoria Beckham sul suo profilo Instagram. Dei migliori – peggiori? – account troppo moda vi ho già scritto a sufficienza e della classifica delle "Dieci Fashionz Bloggé Più Fighe su Instagram" ce ne sbattiamo allegramente i cojoni. 

Appurato che il miglior profilo Instagram Troppo Moda è quello di Roberto Cavalli e che siamo tutti d'accordo nel sostenere che il migliore account ever è quello della NASA, oggi possiamo dedicarci ad altro: 


5 PROFILI INSTAGRAM CHE AVREI VOLUTO CREARE IO

lunedì 1 giugno 2015

La gravidanza di Kim Kardashian ci salverà tutte.


È ufficiale: KIM KARDASHIAN È INCINTA.

BOOM 


La lieta notizia è stata rivelata proprio da Kim durante il teaser della nuova stagione di Keeping Up With The Kardashian – che non sto qui a spiegarvi cos'è perché voglio sperare che siate già preparati adeguatamente sull'argomento. 


Apriti cielo. L'America è impazzita, la notizia ha fatto il giro di tutti i magazine in pochissime ore e già sono partite toto-scommesse sul nome e sul sesso del pargolo – io ho puntato su maschio. 


In Italia invece sembra non essere ancora esplosa la bomba baby Kardashian, peccato. Mi sento pazza e sola come in tutti i giorni della mia vita mentre scrivo a destra e a manca della buona novella in casa West, ma nessuno sembra fregarsene tanto quanto me.
Solo perché siete troppo impegnati a trascorrere il ponte del 2 Giugno al mare per interessarvi delle cose davvero importanti della vita non vuol dire che riuscirete a rovinarmi la festa. 

lunedì 25 maggio 2015

Le ragazze di Anna Deflorian sono troppo moda


























Chi ha detto che la Troppa Moda si trova solo sulle riviste patinate?
Se ancora pensate una cosa del genere, mi spiace, ma siete vecchi. Vecchi e ignoranti. Vecchi, ignoranti e cojoni.

La moda è ovunque, anche nei luoghi dove meno penseresti di incontrarla. Potrei farvi una lunghissima lista di esempi, ma non voglio tediarvi. Pensate solo che il vostro amico fricchettone che dice fiero ah non me ne frega un cazzo della moda io mi vesto a caso… sbagliato: è moda. Anche dinamiche storiche-economiche vengono espresse dalla moda. 
Quindi, mettetevi l'anima in pace, la moda è intorno a noi.

Ad esempio, avete mai pensato quanto Moda e Illustrazione siano una coppia perfetta? E con Illustrazione non intendo solo Illustrazione di Moda, ma anche il Fumetto. 
Se ci pensate bene, un qualunque fumetto a caso, da Dylan Dog a Zerocalcare, deve porsi il problema di vestire i propri personaggi. E, così facendo, crea uno stile, anche quando questo non è il problema principale che si pone il disegnatore, forse nemmeno il secondo. 
Insomma, i personaggi dei vostri fumetti sono vestiti e quindi hanno un proprio bagaglio stilistico che li contraddistingue. 
Che lo vogliate oppure no, molti fumetti sono troppa moda più di voi.

giovedì 21 maggio 2015

BEW: Best Editorial of the Week



Mea culpa, in questo periodo non sono stata molto produttiva. 
Tutta colpa mia, che vorrei laurearmi e quindi passo troppo tempo inutile a studiare robaccia di geopolitica, marxismo applicato al paesaggio e le conseguenza della spazializzazione del globo. Ma cosa me ne frega, io voglio parlare solo di vestiti. 

COSA ME NE FACCIO DELLA TEORIA DEL TERZO SPAZIO DI LEFEBVRE SE NELLA VITA VOGLIO SOLO COMPRARE SCARPE!?

COSA ME NE FACCIO DI UNA LAUREA SE NEMMENO CHIARA FERRAGNI E PIERO ANGELA SONO LAUREATI?!


Poi mi ricordo che c'è gente al mondo che sta peggio di me, tipo Sansa Stark e il suo vestito strappato, e allora mi calmo. 



Tutto questo per dirvi che no, non mi sono dimenticata di voi. 

Purtroppo ci vorrà ancora del tempo prima di potervi regalare un mio post denso di riflessioni socio-culturali, ma nel mentre che aspettate vi faccio dono di una buona alternativa – e meno logorroica, quindi tutto da guadagnarci.




BEW: BEST EDITORIAL OF THE WEEK

martedì 12 maggio 2015

Resort 2016: Tutta Colpa del Capitalismo








Io non so cosa ancora come vestirmi per i prossimi tre giorni e qui c'è gente che ha già voglia di parlare di abiti per la Primavera 2016. 

2016.

Solo a pensarci mi gira la testa. Qualche giorno fa un mio amico su Facebook ha messo che parteciperà a un evento di Gennaio 2016. Duemilasedici. DUEMILASEDICI. 
Gente, ma che fretta avete di vivere?

Ma purtroppo funziona così, perdi dieci minuti – ben spesi – della tua giornata da Limoni a decidere il colore del rossetto e senza che te ne accorga quel colore è già vecchio e obsoleto. La moda, come la vita, corre veloce, troppo veloce, mentre tu vorresti solo fermarti un attimo per avere il tempo di capire che scarpe mettere per andare al Conad.

E dopo questa frase, torniamo alle collezioni Resort 2016. O Cruise, non ho mai capito.


mercoledì 6 maggio 2015

Articolo Rimbalzato | Wearable Technology: Davvero Ci Piace?

"Selfie Hat" di Christian Cowan-Sanluis, a cui dedicherò un post perché merita la nostra attenzione.


Eccoci arrivati al terzo appuntamento de Gli Articoli Cestinati di Cecilia.

Devo dirvi la verità, questa storia degli articoli rimbalzati dalle redazioni inizia a piacermi. Finalmente ho una rubrica tutta mia dove tratto argomenti che mi piacciono in piena libertà, senza limiti di caratteri e censure. 
Quando ho inviato questo pezzo alla decima redazione segretamente speravo che venisse nuovamente ignorato così da poterlo pubblicare qui, sul mio blog, e continuare ad arricchire questa pseudo rubrica random a cui mi sto affezionando. 
Insomma, non tutti i mali vengono per nuocere. E voi, nel mentre, vi fate una cultura.

Oggi la rubrica vi offre un articolo di alto livello intellettuale su un tema scottante e inflazionato: le Wearable Technology
Ormai ne parlano tutti, perfino su Novella 2000 ci scappa sempre qualche trafiletto sulle tecnologie indossabili e anch'io non potevo tirarmi indietro di fronte all'occasione di essere sul pezzo. 
Tutto molto bello, tutto molto figo, tutto molto libri Urania, ma la mia domanda è: davvero ci piacciono queste nuove tecnologie? Secondo me no, anzi, lasciatemelo dire, spesso fanno cagare. Attenzione: in quanto fashion blogger che giudica le persone in base alle scarpe che indossano, questa mia affermazione nasce da un'osservazione strettamente estetico-stilistica e di "usabilità" dei dispositivi. Sono affascinata da questo sodalizio tra tecnologia e moda e vorrei sempre saperne di più sulle novità del settore, ma, nonostante i miei sforzi, resto una fashion blogger che in un vestito a clessidra realizzato con LED tubolari ci vede solo una gabbia per il corpo. Quindi, scienziati e ingegneri di tutto il mondo non vi incazzate con me, sono solo una povera ragazza fissata con i vestiti a cui piace ficcare il naso in cose che non le competono. 

Basta parlare, ecco l'articolo della discordia, nella versione pulita, censurata e scorciata –purtroppo
  

mercoledì 29 aprile 2015

OUTFIT POST: Nel 2015 vestirsi come nel 2009, ma anticipando il 2019.

io che mi annoio, ma sempre troppo moda. 

Non so perché, ma ultimamente mi sono scattata molte foto too much fashionz.
Forse a causa di qualche pazzo pazzo allineamento astrale oppure perché, a forza di rompere le palle alle mie coinquiline e/o amiche, ho raggiunto un livello di pietà adeguato a convincere le malcapitate persone intorno a me a fotografarmi. 

Quindi ho qualche foto da fashion blogger "seria". 
Ok, so cosa state pensando: ma gli outfit post non sono più moda dal 2011. Concordo. Però, in un mondo dove le certezze si sgretolano davanti ai nostri occhi, un mondo in cui Giorgio Armani dice agli uomini di non vestirsi come gay e litiga anche con Donatella Versace, siamo ancora sicuri, mano sul cuore, di sapere ancora cosa sia moda e cosa no?

Solo il tempo potrà dircelo. 
Nel mentre che aspettiamo, ecco alcuni amazing, too much fashionz, fabulous outfit degli ultimi mesi.  

Non so bene come funzioni questa pratica da blogger, ma credo di aver capito che si posti il look del giorno, ricamandoci sopra qualche significato pseudo poetico. 

Ci provo.

lunedì 27 aprile 2015

Lookbook fighi per gente figa


Immagine dal lookbook SS2015 di Sandy Liang.



Sempre per la rubrica "in questi giorni non posso aggiornare il blog con post intelligentahah…" ecco una brevissima, ma intensa lista di marchi poco (?) noti che hanno un lookbook figo. E anche i brand sono fighi, tanto per sottolinearlo.



giovedì 23 aprile 2015

Pubblicità vecchie, ma non troppo.

Una suppongo fake pubblicità di Chanel

Mi stavo domandando perché non parlo più di pubblicità di moda.
Fino a poco tempo fa ero super preparata su qualunque campagna pubblicitaria esistente sul web, refreshavo i siti alla velocità della luce nell'attesa che uscissero nuovi post a riguardo.
Poi mi sono fermata. 
Scopro molte pubblicità solo quando le vedo su qualche rivista, oppure mi informo solo dei marchi che mi interessano o dei fotografi migliori sulla piazza. 
Che brutta persona che sono. Ma voglio migliorare.

Tuttavia, mi ritrovo ancora lo schermo del mio pc disseminato di mille immagini, tra cui molte, troppe di pubblicità di moda. E, soprattutto, di vecchie campagne o, se preferite, vintage campaign. Ho anche fatto una bacheca Pinterest da nome intuitivo Fashion Ads per vedere di smaltirle, ma niente, sono troppe. 

Poi mi sono ricordata che ho un blog.
Quindi adesso vi beccate alcune delle campagne pubblicitarie che preferisco e che, ahimè  non troveremo più facilmente in qualche rivista. Avete il mio permesso di postarle su Tumblr o su Facebook.


martedì 14 aprile 2015

Come Vestirsi di Merda in Primavera

Io da H&M che provo a entrare nel mood primaverile con poco successo #compraremai


CHE FRETTA C'ERA, MALEDETTA PRIMAVERA, CHE FRETTA C'ERA SE NON HO UN CAZZO DA METTERMI NELL'ARMADIO?!


Bella la primavera, davvero molto bella. Gli uccellini che cinguettano nel cielo, gli alberi in fiore da instagrammare, le coppiette che passeggiano davanti a te, lei con la Speedy bag di Louis Vuitton e lui con il piumino smanicato.
Tutto davvero molto, troppo bello. Grazie Dio.

Tuttavia, anche la stagione più bella dell'anno ha il suo lato negativo:
COME CAZZO DOBBIAMO VESTIRCI?


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