martedì 6 ottobre 2015

Tutte le sfilate che Vetements ha curato – ma senza saperlo.


Credo che il marchio Vetements non abbia bisogno di presentazioni. Tuttavia, ho un cuore tenero e uno spirito umanitario che mi portano a fare un breve recap per tutti coloro che evidentemente non hanno accesso un computer negli ultimi quattordici mesi.

Vetements è un brand parigino realizzato da un collettivo di designers capitanato da Demna Gvasalia, al secolo "alunno" di Margiela e, in seguito, di Louis Vuitton. Come se non bastasse, tutta la ciurma ha un pedigree di tutto rispetto, con diplomi presso il Royal Academy of Fine Arts a Antwerp. In sole tre stagioni, Vetements è diventato il brand più cool, più trendy, più desiderato, più indossato, più fotografato, più qualunque cosa voi pensiate del momento. Perché? Perché è un mix perfettamente riuscito di roba grunge-raver-trash con una forte attitudine underground e giochi di gender, che tanto sono attuali nella moda in questo momento storico.Dunque Vetements ha uno styling vincente perché propone tutto quello che adesso viene ritenuto figo e lo fa nel modo figo: capispalla oversize, sovrapposizioni insolite, stivali altezza coscia, jeans bellissimi, maschile-femminile come se non esistesse e tante altre belle cose. È il tipico brand che mia madre non capirebbe, perché sembra roba a caso uscita dal mio armadio di quando avevo diciassette anni e forse è proprio questa la forza del brand: prendete il peggio delle sottoculture giovanili, magari dell'Europa dell'Est post-sovietica o delle banlieu parigine, fatelo reinterpretare a bravi stilisti emergenti che bazzicano Tumblr e il Web, affiancate uno styling da paura et voilà, ecco il successo di Vetements.  

Il punto è che Vetements ha lanciato un nuovo immaginario underground, un'estetica apparentemente "brutta" – brutta come lo intende mia madre –, ma che ha scombinato le carte sulla tavola della moda, conquistando il consenso di molti, inclusa me, in pochissimo tempo. Inspirato dalle mode ggiòvani del Web e dalle tendenze della strada, ma guidato da savoir-faire e da un buon gusto stilistico, Vetementes ha reso glamorous il disagio


Vetements SS2016

Qui lo stilista Gosha Rubchinskiy, altro designer del filone "rendiamo glamorous il disagio", molto gettonato negli ultimi mesi – e che a me piace. 




Ok, ci siamo? Tutto chiaro? Bene, adesso tenete bene a mente queste nozioni e seguite il mio ragionamento.

Ebbene, come spesso succede nella Moda, appena una tendenza si afferma, subito questa si dilaga a macchia d'olio, influenzando non solo noi comuni mortali, ma anche i brand, che dovrebbero invece lanciarne di nuove, ma vabbè chiudiamo un occhio. 
Ecco allora che Vetements ha divulgato il suo nuovo linguaggio estetico, arrivando non solo al pubblico ma anche ad altri stilisti che, cogliendo la palla al balzo, battendo il ferro finché è caldo, ecc… non si sono lasciati sfuggire l'occasione di seguire l'onda anomala del momento.

Ci troviamo allora davanti a un fenomeno strano: molti brand magicamente sono diventati urban-transgender-trash-disagio-underground come il manuale Vetements insegna. Chi palesemente, chi solo per alcuni dettagli, chi invece solo nel mood generale – la famosa attitudine di cui parlavo prima –, fatto sta che lo style TUT (Trash Urban Tumblr) è emerso spesso durante gli show delle settimane della moda. Unica conclusione plausibile: evidentemente Demna Gvasalia ha collaborato con alcune maison per la stagione Spring/Summer 2016. 
Mea culpa, una fashionz blogger come me dovrebbe essere sempre aggiornata su tutte le nuove strette di mano tra brand e stilisti, ma questa volta ho avuto una svista. Potete perdonarmi? Per rimediare, ecco alcune delle collaborazione creative che Vetements ha avuto il piacere di consolidare per la prossima stagione estiva.


VETEMENTS X ALEXANDER WANG



Trova le differenze tra la collezione SS16 di Vetements e quella di Alexander Wang! 



VETEMENTS X SAINT LAURENT



Qui si vede chiaramente la mano di Demna nella scelta del denim e delle stampe lo-fi, mentre la decisione di far indossare dei diademi alle modelle è una decisione esclusiva di Hedi Slimane dopo aver copiato il mio guardaroba del liceo – sì, avevo una coroncina e sì, la indossavo.



VETEMENTS X HAIDER ACKERMANN



Haider Ackermann è sempre rimasto fermo sulle proprie linee stilistiche, nonostante le intemperie delle tendenze di stagione. Tuttavia, questa volta ha ceduto al fascino di Vetements, con cui ha collaborato per la sua SS16: l'impronta è fortemente Ackermann, ma nelle calze che fanno capolino dai pantaloni, nella cintura zebrata, negli accostamenti azzardati e nei richiami punk è lì che fa capolino la mano di Vetements.



VETEMENTS X MM6 MAISON MARGIELA



Dove finisce MM6 Maison Margiela e dove inizia Vetements, o viceversa, è un dilemma insolubile che non ci farà dormire la notte.


Forse la situazione Vetements vi sta sfuggendo di mano. 


Cecilia

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...